Voci dal Cilento TV – Gelata di aprile. I viticoltori scrivono alla Regione [VIDEO]

SERVIZIO DI ANNAVELIA SALERNO – Il grande freddo delle notti scorse, insidioso perché inatteso dopo settimane di sole e bel tempo, ha fatto più danni di quanto si pensasse. I vigneti della Valle del Calore e della zona degli Alburni sono stati completamente danneggiati dalle temperature a dir poco rigide, con conseguenze economiche considerevoli per i produttori locali. Nelle notti tra il 19 e il 22 aprile la gelata ha danneggiato i vigneti, compromettendo in maniera irreversibile l’annata, e arrecando ingenti danni, sia per le spese già sostenute, sia per il mancato guadagno conseguenza di una drastica riduzione del raccolto.

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Pertanto i viticoltori hanno deciso di inviare una nota alla Regione Campania, attraverso il Servizio Territoriale Provinciale di Salerno, affinché possa verificare, mediante i propri tecnici ed esperti, i danni subiti dalle aziende. L’obiettivo – emerge dalla nota che sta circolando in questi giorni anche sui social – è quello di chiedere “un sopralluogo per verificare l’entità dei danni, al fine di richiedere la calamità naturale per tutto il comprensorio interessato, dal momento che gli stessi danni si sono registrati in molti vigneti di Castel San Lorenzo, Felitto, Aquara e Roccadaspide”. “La gelata – si legge ancora nella lettera – ha compromesso completamente l’annata agraria 2017 e 2018, in quanto i tralci lunghi anche più di 20/30 cm sono stati completamente danneggiati dal gelo. Al verificarsi della gelata, il 70% delle spese a carico del vigneto erano state già sostenute, precisamente quelle relative ai lavori di potatura, di preparazione dei salici, di legatura, di pulizia del vigneto dai tralci, concimazione, aratura e primo trattamento fito-sanitario. Purtroppo con il perdurare delle basse temperature per diverse notti, non è stato possibile mettere in atto alcun intervento preventivo. Per questa ragione si ritiene necessario trovare una soluzione a questo annoso problema, che rappresenta motivo di grande preoccupazione per chi ha nella viticoltura la principale fonte di reddito”.

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