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Si svolto nella giornata di ieri presso l’Università degli studi di Salerno, un incontro sul tema “cinema e storia”; grande emozione per la partecipazione dello storico francese Pierre Sorlin.

Nel corso di laurea di Scienze della Comunicazione di Salerno, grazie alle attente analisi e alla profusa attività in campo di docenti come Pietro Cavallo (docente di Storia Contemporanea) e Pasquale Iaccio (docente di Storia del Cinema), da sempre si discorre e ci si interroga sul rapporto tra cinema e storia. Il seminario svoltosi ieri, arricchito dalle presenze illustri di storici e storici del cinema, organizzato nell’ambito della rassegna di incontri cinematografici “Filmidea”, non fa che confermare quanto sia alta l’attenzione e l’interesse che i suddetti docenti investono verso ambiti di ricerca moderni e molto discussi. Il tema principale dell’evento/incontro full-time svoltosi nella mattinata e nel pomeriggio di ieri, è stato incentrato sui punti di contatto e sulle relazioni tra la storia e il medium cinematografico. Fin dalla sua comparsa all’inizio del Novecento,  il medium cinematografico, infatti, ha creato un rapporto sinergico con la storia: i primi cineasti utilizzavano immagini per ricostruire eventi passati dei quali si possedevano rarissime testimonianze visive oppure riprendevano scene di vita quotidiana, consegnandole in questo modo alla storia. Gian Piero Brunetta, storico e critico cinematografico, ospite della conferenza, ha spiegato come la storia del cinema documenta la memoria e le tendenze in atto nella società e come essa venga influenzata, al pari di ogni altra disciplina di studio da forze religiose, economiche e sociali; è per questo che nell’arco del XX secolo, quello cinematografico è stato l’ambito che più ha inciso sugli umori sociali: “il cinema è una macchina del tempo, capace al contempo di proiettarsi al futuro, creando svariati mondi possibili”, spiega il docente di Storia e critica del cinema. In questo modo, le pellicole cinematografiche sono divenute sempre con maggior frequenza fonti preziose di storia e modelli di rappresentazione della memoria collettiva. Francesco Casetti, docente di Filmologia, attraverso un brillante e ironico intervento spiega che il superamento del pregiudizio verso il medium cinematografico come fonte storica che conservavano molti storici, è da rintracciarsi nella ridefinizione del concetto di film: “il film lungi dall’essere mera rappresentazione diventa esperienza entro cui si inserisce lo spettatore; divenendo fonte esperienziale, il film aiuta a comprendere la vita dei soggetti rappresentati”. Sulla fedeltà del racconto storico, il Prof. Muto, storico modernista spiega che “bisogna lasciare ai registi e agli sceneggiatori massima libertà di interpretazione dei fatti storici, a seconda del loro punto di vista: in questo modo ci sono zero benefici dal punto di vista storico ma si offrono comunque intensi spunti di riflessione su particolari congetture socio-culturali e sui linguaggi cinematografici usati”. L’intervento più atteso del seminario è stato dello storico francese Pierre  Sorlin, docente alla Sorbonne di Parigi. Il docente ha a lungo discusso sulle forme dell’immaginario e sui poteri delle immagini filmiche; di quanto quest’ultime abbondino e siano reperibili in ogni momento, soprattutto grazie al potere di YouTube. Lo storico ha concluso il dibattito evidenziando come la disciplina della storia del cinema, nonostante i dibattiti e gli scetticismi abbia trovato un posto privilegiato all’interno di molti corsi di laurea, come sia oggetto di studio in molte aree tematiche diverse, dalle arti visive, alla mediologia, ma soprattutto come trovi un legame viscerale con la storia che comunica attraverso la sua massima espressività.

 

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