RIMINI

Il giorno dopo la tragedia c’è sconforto a Roccadaspide. Nessuno si rassegna al fatto che il giovane Arcangelo Antico sia morto così, investito a Riminin da un’auto pirata che non si è fermato dopo l’impatto, a centinaia di chilometri da casa. Dolore soprattutto nella frazione di Carretiello, dove Arcangelo viveva insieme alla moglie e ad una bambina di meno di due anni.

Su facebook un gruppo aperto da uno dei suoi amici ricorda il buon carattere del 35enne ucciso, ed esprime il dolore di tutta la comunità. Al momento della tragedia, il giovane autista di autobus che da poco si era messo in proprio e che si trovava a Rimini dove aveva accompagnato una scolaresca, non era solo: con lui, un collega che è rimasto miracolosamente illeso ed ha potuto fornire solo pochi elementi per identificare l’automobilista che è fuggito dopo l’investimento avvenuto l’altra notte, lungo la statale 16 Adriatica nei pressi di un bowling nella cittadina romagnola sulla costa adriatica. Arcangelo Antico stava camminando sul ciglio della strada con il collega, quando l’auto lo ha travolto uccidendolo sul colpo.

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