Gioi

E’ stato annullato il provvedimento di soppressione della scuola dell’infanzia ‘Severa Palladino’ di Cardile frazione di Gioi.

Lo ha disposto il Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania sezione staccata di Salerno. Nella scure del recente piano di razionalizzazione della rete scolastica, adottato dal ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini che prevede la soppressione di diverse scuole, classi e plessi, c’è capitata anche questa scuola dell’infanzia. Il Comune di Gioi con tenacia ha tenuto duro e sostenuto la lotta delle famiglie interessate affinché l’asilo non venisse soppresso e ha presentato ricorso per ottenere la sospensione dell’esecuzione del provvedimento. “Ieri mattina – commenta il primo cittadino del Comune di Gioi Andrea Salati – c’è arrivata la bella notizia. Dopo tanti sforzi siamo riusciti a far ottenere ai bambini cardilesi un loro sacrosanto diritto che è quello di poter godere dell’infanzia nel proprio paese di nascita”. Il problema più grave che si doveva superare in caso di chiusura dell’asilo era dovuto al trasporto: “Le gravi condizioni in cui versa la strada provinciale 47 che collega il Comune capoluogo con la frazione – denuncia il sindaco – non permettevano, soprattutto d’inverno un trasporto sicuro per questi bambini. Ogni giorno sarebbero stati costretti a compiere 15 chilometri, ma attraverso ostacoli di ogni genere visto che quella strada, di competenza provinciale, soffre di una lunga opera di non manutenzione. Far affrontare un tale percorso a bambini dai 2 ai 5 anni sarebbe stato qualcosa al di fuori della normalità”. Ma ora l’ordinanza con la quale si accoglie l’annullamento della soppressione della classe: “L’iter processuale – racconta Salati – non è stato però dei più semplici. Grazie alla consulenza dell’avvocato Ventura si è riusciti a ottenere questo positivo risultato”. Il Tar (presidente Sabato Guadagno, relatore Giovanni Grasso) ha preso in considerazione anche due sentenze della Corte Costituzionale: la prima disponeva la non possibile soppressione di classi dell’infanzia nei piccoli paesi di montagna anche se il numero degli alunni era inferiore a 10; la seconda con cui la Suprema Corte ha bocciato, sempre per i piccoli paesi di montagna, il piano di razionalizzazione previsto dalla Gelmini nella parte in cui la competenza su questi plessi scolastici è di competenza regionale e non Centrale. “Non vediamo l’ora di accogliere in modo festoso questi nostri piccoli concittadini – conclude Salati – il primo giorno di scuola”.
 

Commenti

commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.