Capaccio – Nei giorni scorsi la presentazione del libro di Pino Aprile

Nuovo appuntamento all’insegna della cultura a cura della Banca di Credito Cooperativo di Aquara. Dopo la presentazione del libro “I preti e i terroni” di Isaia Sales, che ha avuto luogo nei mesi scorsi a Mainardi di Aquara, recentemente un altro evento è stato promosso dall’istituto di credito aquarese diretto da Antonio Marino di indubbia valenza: presso il Savoy Beach Hotel di Paestum, infatti, in collaborazione con alcune testate giornalistiche locali, la BCC di Aquara ha promosso la presentazione del libro "Terroni" (Piemme, 17.50 euro, 303 pagine) dello scrittore-giornalista pugliese Pino Aprile, presente all’incontro.

Una scelta ancora una volta non casuale, quella di Marino, che propone sempre appuntamenti di rilievo, e che organizza sovente iniziative che, prendendo spunto da un fatto, come nello specifico la presentazione di un libro, diventano l’occasione per una riflessione sui problemi del Meridione. Così è stato nel caso della presentazione di “Terroni”, da cui i presenti hanno condiviso importanti riflessioni sui grandi temi che riguardano in particolare il Mezzogiorno d’Italia.   “E’  un libro che, in breve tempo, ha riscosso un grandissimo successo lungo tutto lo stivale –  sottolinea Antonio Marino, direttore generale della Bcc di Aquara – Un libro che è riuscito a far rabbrividire il nord e a far scuotere il sud riunendo l’Italia in unico sentimento di coscienza civica e storica. Come per ogni invito, si può partecipare o voltarsi dall’altra parte. L’invito è a voltarsi verso Sud”.
“Si tratta di un racconto – continua – che testimonia quanto “è stato fatto perché gli italiani del Sud diventassero meridionali”. “Terroni” inserisce con prepotenza e convinzione in un dibattito di formidabile attualità: il dualismo, quando non il conflitto, tra Nord e Sud; il federalismo possibile; l’esigenza, da molti sostenuta, di far nascere un partito del Sud per arginare, in qualche modo, l’avanzata turbinosa della Lega Nord. Il lavoro di Aprile ha il taglio di un’inchiesta giornalistica, con grandissima attenzione ai dettagli che da spazio all’analisi storica. Perché in fondo, anche se sembra grande storia, in realtà è la vita dei nostri avi, tris e bis nonni. Ma forse anche dei nostri fratelli e cugini. Dai briganti agli emigrati (di ieri e di oggi), fino alla fuga dei cervelli migliori. Il libro ripercorre quindi la storia del Mezzogiorno e del suo rapporto con il Settentrione.

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