Lun. Ott 14th, 2024

Il film “Il mio posto è qui” di Cristiano Bortone e Daniela Porto si è aggiudicato il Gran Premio Cinema e Borghi 2024 del concorso cinematografico indetto dal Cilento Fest il festival internazionale dedicato alla promozione del cinema legato al racconto dei paesi e delle aree interne, giunto quest’anno alla terza edizione. Il comitato artistico formato dal produttore Gianluca Arcopinto, dal produttore e attore Cesare Apolito, dal regista e sceneggiatore Andrea D’Ambrosio e dall’attore Bruno Cariello, ha scelto di consegnare il premio di 2mila euro come Miglior Film a questa opera audiovisiva “per la grande capacità degli autori di portare sullo schermo la storia semplice di una donna che ha voluto riprendersi la propria vita in una terra aspra e difficile come la Calabria”. Quest’anno il comitato artistico ha deciso di dare anche una menzione speciale al film di Tommaso Mannoni dal titolo “Il sogno dei pastori”.

Il festival, diretto dal giornalista e scrittore Max De Francesco e organizzato dalla società di editoria e produzione Iuppiter – fondata da De Francesco con Laura Cocozza – in collaborazione con l’associazione culturale I Disinvolti e la Lama Film, si è svolto anche quest’anno nel piccolo borgo cilentano di Perito che, per quattro giorni è stato animato da proiezioni, spettacoli, mostre, presentazioni di libri, visite guidate e laboratori nel segno della dieta mediterranea.

Una terza edizione dai numeri importanti: oltre 200 i film in gara, provenienti da 6 paesi di produzione (Italia, Spagna, Germania, Georgia, Regno Unito, Stati Uniti); 12 strutture alberghiere convenzionate; 32 persone nel team organizzativo; 72 artisti nazionali e internazionali; 10 proiezioni e spettacoli; 3 borghi coinvolti (Perito, Orria, Piano Vetrale); 2 libri di cinema in uscita nei giorni del festival; 5 aree di intrattenimento che superano la superficie di due campi di calcio; 101 ospiti (registi, attori, produttori, giornalisti, food e travel blogger).

Quest’anno il tema della terza edizione è stato “Riapriamo i sogni”. Sotto questo segno è stato inaugurato il Centro di produzione e formazione “Cinema Dentro”, uno spazio “riaperto” nel borgo di Perito e convertito in centro cinematografico formativo, produttivo e creativo, con l’obiettivo di andare “oltre l’evento”, creando occasioni per i giovani del luogo e non solo di entrare in contatto con il mondo del cinema attraverso proiezioni, seminari e incontri con chi il cinema lo fa e lo ama. E, seppure per un giorno, è stato riaperto anche il cinema Kursaal di Orria, chiuso da dieci anni, in occasione dell’anteprima nazionale del docufilm di Andrea D’Ambrosio “I Cilentenari”, prodotto da Gal Casacastra e Iuppiter, girato in undici comuni cilentani, tra cui la stessa Orria. Infine, un’altra riapertura dei sogni è avvenuta con “La passeggiata favolosa” tra le stradine di Piano Vetrale, il borgo dei murales, in cui il cinema e le fiabe si sono miscelati grazie alle illustrazioni di Biancaneve e Cenerentola della pittrice Isabella Staino e al percorso magico, creato dall’associazione Fiabe in borgo, curato da Maria Pina Cirillo, con la lettura di brani dal Pentamerone di Basile interpretati dall’attore Antonello Cossia.

L’edizione 2024 del Cilento Fest è stata anche l’occasione per creare un gemellaggio nel segno della “restanza” tra Perito e Opi – il paese dove è stato girato il film campione d’incassi del 2024 “Un mondo a parte” di Riccardo Milani, che ha aperto l’Edizione 2024 – con la consegna del premio speciale Cilento fest Cinema e Borghi alla giunta comunale di Opi.

Tanti i volti noti del cinema e dello spettacolo che si sono alternati sul palcoscenico durante le quattro serate condotte da Laura Cocozza ed Espedito Pistone. A cominciare dal regista e sceneggiatore Edoardo Winspeare, che ha ricevuto il premio Cilento fest 2024 come Miglior regista, agli attori Jacopo Cullin e Ivana Lotito che hanno ricevuto i Premi Cilento fest 2024 rispettivamente come miglior attore e migliore attrice, per continuare con Marco Vivio, a cui è stato assegnato il premio I mestieri del Cinema-miglior Doppiatore 2024 e Francesco Lucibello che ha ritirato il premio Borghi e Tv conferito alla trasmissione tv “Il provinciale”, di cui è autore, fino a Pietra Montecorvino che dopo aver ricevuto il premio Donne del Sud/Cinema e musica, si è esibita con la consueta passionalità insieme al chitarrista Ernesto Nobili.

Tra gli appuntamenti speciali del Cilento fest 2024 ci sono stati tre tributi: “Libertè, Egalitè, Volonté!”, dedicato a Gian Maria Volonté e al suo cinema civile, per i 30 anni dalla morte, con l’uscita del secondo libro della collana editoriale del Cilento Fest (Iuppiter Edizioni) curata da Gianluca Arcopinto. A presentarlo, insieme al produttore, Giovanna Gravina Volontè – alla quale è andato il premio Cilento fest 2024 Cinema e Impresa per la sua attività di ricerca di nuovi talenti con il festival “La valigia dell’attore”- insieme al critico cinematografico Marco Grossi, all’attore Bruno Cariello, e allo storico del cinema Marco Pistoia.

E poi “Carlo Mazzacurati e il cinema dell’Italia interiore”, in ricordo del regista e sceneggiatore scomparso dieci anni fa. Un incontro tra Marco Pistoia, Andrea D’Ambrosio e il regista e sceneggiatore Enzo Monteleone, al quale è stato consegnato il Premio Cilento fest “Cinema e scrittura”.

Infine, quello in memoria di Marcello Mastroianni, a 100 anni dalla sua nascita, affidato al gruppo musicale “Clarinettando ensamble” diretto dal maestro Giovanni D’Auria, che durante la serata conclusiva si è esibito in una fantasia di colonne sonore composte da Nino Rota.

Durante la cerimonia di premiazione, Vincenzo Mollica in un toccante videomessaggio ha ricordato le figure di Gian Maria Volontè e Marcello Mastroianni dopo aver ringraziato il Festival per l’assegnazione del Premio Cinema e giornalismo – Tributo alla carriera, assegnatogli per “l’encomiabile dedizione al mestiere di giornalista, tanto da divenire un punto di riferimento per gli addetti ai lavori e per il pubblico, fonte d’ispirazione per i giovani e meraviglioso esempio per tutti noi di curiosità produttiva e passione invincibile».

Una sezione della cerimonia è stata incentrata sulla consegna di riconoscimenti non cinematografici a imprenditori, artisti e promotori di progetti sociali e culturali nel Sud. Tra questi, il Premio “Il cibo dell’anima”, quest’anno andato a Giovanna Voria, quello “Antonio Nappi – Imprenditori coraggiosi”, intitolato al fondatore di Nappi Sud, andato all’imprenditore Emanuele Pisapia, e il premio “Top Videospot”, andato a Videometrò News Netvork e ritirato dal direttore della Reggia di Caserta, Tiziana Maffei

Sorpresa finale per la piazza gremita con l’incendio del campanile e lo spettacolo pirotecnico, a cura della Premiata ditta fuochi d’artificio Carlo di Muoio, accompagnato da visioni filmiche realizzate dalla Sole film.

Nel corso della manifestazione si sono esibiti in concerto i Rittantico e i Propaganda Moio Social Blues Club e ci sono stati gli intermezzi musicali del maestro di pianoforte Lucio Grimaldi e del giovane pianista Federico Cirillo, la cui musica ha accompagnato Marco Grossi che ha ricordato gli anniversari del cinema italiano. Infine lo straordinario spettacolo di ombre cinesi e musica di Matteo Fraziano.

Il premio del Concorso fotografico Lucia Panascì, in memoria della fotografa e artista cilentana scomparsa nel 2014 a soli 30 anni, è stato assegnato a Enrico Salzano, per la foto “Festa mito”.

Tante le iniziative collaterali al Cilento Fest, coordinate da Francesca Romana Cirillo e Vanessa Tedesco, organizzate dall’associazione culturale “I Disinvolti”, presieduta da Enrico Lava. Tra queste lo show cooking “Ciak si mangia” a cura di Giovanna Voria in collaborazione con “Roadaggio”; la lezione interattiva per bambini a cura di Art Experience; il tour “Tesori nascosti” a Perito, un modo originale per conoscere storia, miti e riti di un paese, curato da Maria Pina Cirillo. Anche quest’anno il premio “Cilento Fest – Cinema e borghi” è stato realizzato da uno dei più quotati artisti internazionali, il napoletano Marco Abbamondi, che, utilizzando materiali naturali, ha riprodotto su tavole di legno il logo del Cilento Fest, rappresentato da una bobina di pellicola cinematografica e una coda stilizzata di una volpe.

«Riapriamo i sogni: è l’unico modo che abbiamo per provare a riscrivere in meglio il copione della vita – sostiene Max De Francesco, direttore della kermesse-. Questo stiamo cercando di fare in un territorio spettacolare in cui, inevitabilmente, ogni anno ci troviamo a dover superare ostacoli senza senso e stupidità emergenti. La fatica è tanta, ma siamo in gioco grazie alla concretezza degli sponsor, al sostegno di amici autentici, alla competenza del comitato artistico, all’estrema professionalità dei fornitori e all’entusiasmo di un team meraviglioso che, con l’orgoglio dei giusti, mette in campo una libertà d’azione senza compromessi e una passione che conforta e dà coraggio».

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Di Annavelia Salerno

Giornalista professionista a Radio Alfa, direttore responsabile di Voci dal Cilento, ma prima di tutto mamma, moglie, figlia e sorella

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