Nocera Superiore, al via al Teatro ellenistico romano il restauro degli affreschi che decoravano le parodoi

Al Teatro ellenistico romano di Nocera Superiore sono iniziati i lavori di restauro degli affreschi che decoravano le parodoi, i corridoi laterali che conducevano all’orchestra, posti ai due lati della scena. Gli affreschi sono pertinenti al III stile pompeiano e sono attribuibili al rifacimento che interessò l’intero monumento nocerino tra l’età di Augusto e gli esordi dell’epoca tiberiana.

Il restauro rappresenta la seconda tappa dei lavori diretti dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, iniziati con il recupero e la bonifica dell’area antistante il Teatro, prima occupata da vecchi container adibiti a depositi.

«Il delicato intervento conservativo – dichiara il Soprintendente Raffaella Bonaudo – è stato progettato con la preziosa collaborazione del Parco Archeologico di Pompei ed è coordinato sul campo dalle dott.sse Teresa Argento e Paola Sabbatucci, funzionarie restauratrici del Parco. Dopo il restauro è in programma la sistemazione dei percorsi di visita che consentiranno finalmente la riapertura del Teatro al pubblico».

La restituzione di questa importante area archeologica alla comunità di Nocera è un obiettivo fortemente ricercato anche dall’Amministrazione comunale di Nocera Superiore, che affianca la Soprintendenza nel percorso intrapreso per la valorizzazione del ricco patrimonio archeologico della città di Nuceria.

«È motivo di gioia aver contribuito a restituire all’Umanità e alle nostre comunità un’area di tale pregio – aggiunge il Sindaco Giovanni Maria Cuofano – Di fronte al rischio dell’oblio della memoria, grazie al lavoro di leale collaborazione con La Soprintendenza di Salerno insieme al Parco Archeologico di Pompei, si sono avviate le attività che consentiranno al Teatro ellenistico romano di Pareti di diventare uno degli attrattori principali per la Città di Nocera Superiore, per la Valle del Sarno e per la Regione intera. Luogo di conoscenza e di eventi ma anche di opportunità economica».

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