Fondovalle Calore – Consiglio di Stato respinge la richiesta di sospensione dei lavori

lavori fondovalle 2012_02_25_11_44_06Anche se in molti sono scettici sulla costruzione della Fondovalle Calore qualcuno ci spera ancora. E le speranze tornano ad alimentarsi dopo la buona notizia giunta dal Consiglio di Stato e accolta favorevolmente dal territorio ma soprattutto dalla Provincia di Salerno, competente per i lavori. Da Palazzo Spada infatti è arrivata la sentenza con cui il Consiglio di Stato ha respinto la sospensione dei lavori di costruzione della strada, che era stata proposta da Ministero per i beni e le attività culturali, Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, Comando del Corpo Forestale dello Stato e sostenuta dall’associazione Italia Nostra Onlus contro la Provincia di Salerno. All’origine della decisione – piuttosto tardiva se si pensa che i lavori erano già iniziati e il territorio era stato già deturpato – l’assenza di autorizzazione paesaggistica. Una posizione che ha determinato tre anni di blocco dei lavori, iniziati e poi sospesi più volte. Con grave danno per il territorio della Valle del Calore e Alburni, che da decenni attendono un’opera che potrebbe far rivivere l’economia del territorio, migliorando gli spostamenti, scongiurando un isolamento che sembra sempre più inevitabile. La sentenza del Consiglio di Stato stabilisce che le procedure della provincia di Salerno sono regolari, pertanto i ministeri per i Beni Culturali e per le Politiche Agricole e Italia Nostra dovranno risarcire gli enti denunciati per le spese sostenute. I due ministeri dovranno versare 15mila euro, mentre Italia Nostra ne verserà 9mila. Soddisfatto il presidente Antonio Iannone, contento di avere sconfitto “i talebani del vincolo”. Lo stesso Iannone, un anno fa, quando il Tribunale Amministrativo Regionale accolse il ricorso della Provincia di Salerno contro la decisione della Soprintendenza ai beni ambientali di bloccare i lavori, in attesa del passo successivo al Consiglio di Stato da parte dei soggetti denuncianti, sostenne che era “importante fare squadra rispetto a questa vicenda per fare uscire dall’isolamento un comprensorio che necessita di infrastrutture di collegamento”.

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