Emanuele Montesano a Radio Palco presenta il disco “Origine”

unnamed-1DI ANTONELLA D’ALTO – Si è avvicinato al mondo della musica da piccolo, strimpellando il pianoforte dei nonni, poi ha deciso di studiare musica con impegno. Così il cantautore cilentano, Emanuele Montesano, originario di Sapri, è cresciuto facendo parte di diverse band con le quali ha realizzato anche brani inediti. Le incomprensioni con i suoi compagni di musica e le difficoltà a realizzare un progetto che incontrasse il favore di tutti i componenti della band, hanno poi portato Emanuele a intraprendere il viaggio da solista. Il giovane 30enne ha così dato alle stampe il suo primo lavoro discografico, un album dal titolo “Origine”, al cui interno sono inseriti 8 brani, di cui due cover: un omaggio al “Boss” Bruce Springsteen con “I’m on fire” ed uno al compianto principe del pop Prince, con “Purple rain”. Un confronto non facile per Emanuele con due mostri sacri della musica, ma che il cantautore cilentano ha saputo reggere, anche grazie all’aiuto dell’arrangiatore-chitarrista Domenico Anastasio, che lo ha affiancato nella realizzazione del disco.
«“Origine” – racconta Emanuele – rappresenta la ricerca di una mia chiave di lettura personale. Ogni singolo brano inedito racconta una storia di vita vissuta e non, dall’ossessiva ricerca della celebrità da parte di una giovane ballerina a temi più tristi come “vite spezzate” ed emarginazione sociale».
Una svolta per il giovane cantautore anche nello stile: dal metal degli esordi, inizia ad esplorare un cantautorato-pop influenzato da artisti quali Afterhours, Bryan Adams, Timoria e Placebo.
Il disco è stato lanciato dal singolo “Vita”, accompagnato da un videoclip girato a Sapri, e realizzato da CRE△TI▽E dei cilentani Alessandro Galdieri e Valentina Schiavo. «Il videoclip – spiega ancora Emanuele – ripercorre la storia di una madre che non si rassegna alla perdita del figlio e, nelle notti, ha la possibilità di rivederlo nei sogni. E in cuor suo sa, lo sente che lui le è accanto, sempre, a proteggerla, a guidarla verso la “rassegnazione”».
Per Emanuele “Vita” è il brano più triste del disco, nato in seguito alla morte in un incidente stradale di un suo amico. «Quella stessa notte, non riuscendo a dormire, mi sono seduto alla scrivania, ho impugnato una penna e mi sono sfogato sul foglio».

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